e l’arca di colui che nuovo Olimpo
alzò in Roma a’ Celesti;
(vv. 160-161)
Michelangelo Buonarroti muore a Roma quasi ottantanovenne il 18 febbraio 1564. I romani lo vorrebbero seppellito nella Basilica di San Pietro, ma i fiorentini ambiscono a onorare nella loro città il grande artista. Così il nipote Lionardo si reca a Roma, e non riuscendo a convincere i romani, decide di trafugare in gran segreto il corpo dello zio, e avventurosamente – stando al resoconto del Vasari – lo porta in Santa Croce, adagiandolo in un primo momento sul tavolone della sagrestia. E' il 12 marzo. Il 14 in San Lorenzo la città gli dedica un funerale degno di un principe, con la chiesa addobbata di drappi neri e suoi quadri, un imponente catafalco e l'orazione funebre pronunciata da Benedetto Varchi.
Il sepolcro in Santa Croce, situato sulla navata destra, subito dopo l'ingresso, tra la prima e la seconda campata, nasce da un disegno del 1570 di Vasari. Il corpo dell'artista viene pianto e vigilato dalle allegorie della Pittura, della Scultura e dell'Architettura.
Foscolo prosegue il carme ricordando colui che riposa proprio di fronte a Michelangelo, Galileo Galilei.
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