Le circostanze che portarono Alessandro Manzoni alla morte fanno ormai quasi parte del mito. Nel giorno dell'Epifania del 1873 l'ottantottenne Manzoni esce dalla chiesa di san Fedele a Milano, nella quale si recava ogni giorno per la messa, e cadendo batte la testa contro uno scalino. Gliene viene un trauma cranico da cui non si riprenderà più, fino al 22 maggio, giorno della morte.
Il corteo funebre è imponente, la folla immensa. I funerali hanno luogo nel Cimitero Monumentale.
L'anno dopo Giuseppe Verdi gli dedica la Messa da Requiem, che lui stesso dirige nella chiesa di San Marco.
A dieci anni dalla morte, la sua tomba viene traslata nell'imponente costruzione posta all'ingresso del cimitero, il Famedio (dal latino famae aedes, "tempio della fama").
Qui il monumento sepolcrale occupa la posizione centrale, di maggior rilievo.
Vicino a lui sono onorati sono onorati altri grandi italiani, come Carlo Cattaneo e Salvatore Quasimodo. Nella cripta riposano poi Amilcare Ponchielli, Giuseppe Rovani, Francesco Maria Piave, Francesco Hayez, Alda Merini, Giorgio Gaber e molti altri grandi che hanno legato la loro vita e la loro opera alla città di Milano.
In generale l'intero Cimitero Monumentale di Milano, per la bellezza e la suggestività dei suoi sepolcri, merita certamente una visita... in carne e ossa.
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