La vita del grande scrittore maestro dell'introspezione viene bruscamente interrotta il 13 settembre 1928 da un incidente stradale, che se lo porta via a Motta di Livenza, in provincia di Treviso, mentre è di ritorno con la famiglia da un periodo di cure termali a Bormio.
I funerali si svolgono due giorni dopo a Trieste, secondo il rito ebraico, e nella stessa città viene seppellito, presso il cimitero di Sant'Anna. Il corpo prende posto nella cappella della famiglia della moglie, Livia Veneziani.
Una lapide posta sulla soglia ce lo ricorda innanzitutto col suo vero nome, Ettore Schmitz, e fa riferimento alla «gloria | che tardi coronò le opere | di | Italo Svevo | nel cui nome | si celò il suo genio».
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