Raggiunto il successo letterario tra Firenze e Milano, Verga nel 1893 trova il suo buen retiro a Catania, dove si dedica più all'amministrazione delle sue terre che all'attività di scrittore.
Muore da senatore del Regno, ultraottantenne, il 27 gennaio 1922, in seguito a una paralisi cerebrale.
Il suo corpo dovrebbe riposare nel "Viale degli uomini illustri", all'interno del cimitero monumentale di Catania. Il condizionale è d'obbligo, in quanto la tomba di Verga qualche anno fa è stata al centro delle cronache per lo stato di incuria e abbandono in cui versava. Una foto datata luglio 2011 lo testimonia eloquentemente:
Foscolo avrebbe certamente deprecato il trattamento riservato al sepolcro che contiene i resti mortali di una delle maggiori glorie della letteratura italiana.
La denuncia dello stato della tomba è risuonata attraverso la voce del sottosegretario ai Beni culturali di allora.
Ha un che di pirandelliano la replica del comune di Catania: «La tomba dello scrittore Giovanni Verga è in uno stato di decoro ed è stata anche ripulita. [...] la foto diffusa non è quella della tomba dello scrittore, bensì è stata impropriamente associata a un'altra». Sarebbe stata infatti un'insolita coincidenza trovare nel "Viale degli uomini illustri" del cimitero cittadino un Giovanni Verga nato e morto nello stesso giorno dell'autore de I Malavoglia...
Rimane il fatto che la tomba in questione qualche giorno dopo la denuncia è stata ripulita, e nei mesi successivi è stata "adottata" dall'associazione di attori catanesi, che si occupata di farla restaurare e dovrebbe continuare a vigilarne la cura. Meglio continuare a usare il condizionale, per prudenza.
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